Bisogna uscire dal retaggio culturale e mentale inculcatoci che dice: "se è l'uomo ad essere violento è un carnefice, se è la donna è vittima di un problema".
La violenza non ha sesso. E' importante soffermarsi sul concetto di persona maltrattata, e non di uomo/donna e affrontare il problema non in termini di sesso ma di umanità. In particolare la violenza psicologica è la più invisibile.
Definizione di voilenza psicologica:
Abuso della propria forza mentale. L’abuso può essere compiuto in modo studiato e sistematico, oppure in modo incontrollato ed impulsivo.
Tale violenza è al pari di quella fisica in quanto a potenziale di distruttività dell’essere umano che la riceve. La differenza sostanziale è che mentre la violenza fisica è più facilmente visibile (chi, quando) quella mentale la si può ricevere anche senza accorgersene con danni molto prolungati e cronici.
Come tutte le violenze si può uscirne ma la difficoltà di individuare il CHI e QUANDO rende la violenza psicologica la più dura da estirpare. Molte persone infatti muoiono nell’inconsapevolezza di essere stati violentati o con la consapevolezza di non averla trovata e dunque non aver rimosso il suo effetto distruttivo.
La violenza psicologica può portare alla morte quanto quella fisica. Una mente violentata, messa nel caos, umiliata, disarmata, non solo perde il controllo della propria vita e cade in depressione, panico, ma perde anche il controllo di alcune principali funzioni di sostentamento dell’essere umano, funzioni ghiandolari, protettivo/cellulari, altro, rendendo il corpo umano più soggetto a comuni malattie e predisposto alle svariate patologie psicosomatiche.